Defendi, storia di un gol cercato. "Ora avanti così"
27-11-2011 18:51 - News Generiche
Edoardo Defendi
E´ il suo giorno. Almeno per qualche ora. Il gol di oggi all´Andria racchiude anni, partite di gol e silenzi. Come nel suo stile. La storia di Edo, attaccante senza gol. Per troppo tempo, per uno come lui.
Che lo ritrova lontano da casa, dal "suo" stadio, anche se la mamma lo sapeva prima di tutti. "Sono davvero felicissimo per questa rete - racconta Defendi, detto Defe dai compagni - lo aspettavo da tanto tempo.
E´ il primo tra i professionisti e non vedevo l´ora": Inizia la sua carriera nelle Marche, in Promozione, poi il giorno del suo compleanno arriva la telefonata di Leonardo, un osservatore che adesso lavora a Napoli. "Ti voglio al Brescia", gli dice. Ed Edoardo parte a 16 anni verso la Lombardia. In Primavera fa caterve di gol.
"Non ero abituato al digiuno, al massimo 2-3 partite. Queste partite a secco mi stavano pesanti, anche se ho imparato molto. La Primavera è una cosa, la Prima Divisione un´altra. E adesso mi sento cresciuto. Anche se calma, è solo un gol e dobbiamo faticare ancora tantissimo". Ma si vuole godere il momento.
"Il primo che ho chiamato? Leonardo, ovvio! Anche se avevo già un ama di mia mamma...". La dedica, però, è nello stile dell´uomo squadra. "Per la squadra, i mie compagni, il mister che ad ogni allenamento mi insegna qualcosa. Dobbiamo lottare e lo faremo. Spero anche grazie ai miei gol". A cominciare da venerdì sera contro la Carrarese.
Fonte: Ufficio Stampa
Che lo ritrova lontano da casa, dal "suo" stadio, anche se la mamma lo sapeva prima di tutti. "Sono davvero felicissimo per questa rete - racconta Defendi, detto Defe dai compagni - lo aspettavo da tanto tempo.
E´ il primo tra i professionisti e non vedevo l´ora": Inizia la sua carriera nelle Marche, in Promozione, poi il giorno del suo compleanno arriva la telefonata di Leonardo, un osservatore che adesso lavora a Napoli. "Ti voglio al Brescia", gli dice. Ed Edoardo parte a 16 anni verso la Lombardia. In Primavera fa caterve di gol.
"Non ero abituato al digiuno, al massimo 2-3 partite. Queste partite a secco mi stavano pesanti, anche se ho imparato molto. La Primavera è una cosa, la Prima Divisione un´altra. E adesso mi sento cresciuto. Anche se calma, è solo un gol e dobbiamo faticare ancora tantissimo". Ma si vuole godere il momento.
"Il primo che ho chiamato? Leonardo, ovvio! Anche se avevo già un ama di mia mamma...". La dedica, però, è nello stile dell´uomo squadra. "Per la squadra, i mie compagni, il mister che ad ogni allenamento mi insegna qualcosa. Dobbiamo lottare e lo faremo. Spero anche grazie ai miei gol". A cominciare da venerdì sera contro la Carrarese.
Fonte: Ufficio Stampa